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Lo slogan della ditta

di Philip Weller, MHS
Traduzione di G.S., CHS

Quando, ne "L'avventura dell'uomo che cammina a quattro zampe", Sherlock Holmes chiede a Watson se quest'ultimo ha la sfrontatezza necessaria per fingere un appuntamento col Prof. Presbury (quando in realtà un appuntamento non è stato fissato), al fine di indagare più a fondo sui suoi affari, Watson risponde "non ci resta che provare".

Holmes, replicando, suggerisce che Watson è un misto tra "Busy Bee and Excelsior". Nel far questo egli si complimenta con Watson, definendolo persona non solo incline al duro lavoro, come l'ape indaffarata, ma anche determinato a raggiungere gli obiettivi più alti nello svolgere i propri compiti: come indicato dalla parola "excelsior". Così facendo egli afferma incidentalmente che Watson ha computo studi classici, dando per scontata la familiarità dello stesso con l'origine della parola inglese "excelsior", derivando la stessa dal latino "ex celsus", che significa "alto", "elevato". La parola "excelsior", infatti, divenne d'uso comune, in Inghilterra, per l'uso che se ne faceva negli slogan o nei marchi d'impresa, per indicare che la persona fisica o la ditta che affianca il proprio nome ad essa intende uniformare la propria produzione agli standards più alti.

Holmes è quindi perfettamente in sintonia col significato che i contemporanei davano a quella parola, quando afferma che "compound of the Busy Bee and Excelsior" potrebbe essere "the motto of the firm", ossia lo slogan della ditta Holmes & Watson. Egli non era, comunque, il primo ad usarlo come slogan per una impresa commerciale, essendo esso apparso nel catalogo della Grande Esposizione di Londra del 1851 per il "Sapone Excelsior". Il fatto che questo prodotto fosse importato dall'America non è privo di interesse ai fini della presente discussione, come tenteremo adesso di spiegare.

E' necessario ricordare che gli ultimi casi holmesiani furono scritti avendo bene in mente il mercato americano, e l'influenza della nota infatuazione di Sir Arthur Conan Doyle per gli Stati Uniti può essere indicata quale motivo ispiratore di questa allusione in chiave adulatoria.
Nonostante che il latino fosse "masticato" più dagli europei che dagli americani, era pratica comune per le istituzioni d'oltre oceano utilizzare frasi latine per dar l'impressione di erudizione ed antichità (il latinorum di manzoniana memoria, n.d.t.), come è dimostrato dall'uso del moto "e pluribus unum" sul biglietto di banca da un dollaro. Il motto dello Stato di New York è, inoltre, proprio "excelsior" ed il gran sigillo dello Stato reca l'effigie del sole nascente circondata dalle lettere della parola; non a caso lo Stato di New York è spesso detto "The Excelsior State". Molti americani, tra l'altro, erano già a conoscenza della parola "excelsior" per via dell'omonima poesia di Longfellow nella quale si legge:

And from the sky, serene and far,
A voice fell, like a falling star,
Excelsior!

Longfellow, comunque, dimostra di aver fallito il tentativo di sfoggiare la sua erudizione, quando, nel resto della composizione usa la parola "excelsior" come avverbio!

In America, la frase "Busy Bee" ha anche un altro significato; detta parola, infatti, è ivi usata per indicare un gruppo di persone dedite allo svolgimento di un'attività socialmente utile, come ad es. il termine "sewing bees", che indica un sodalizio di signore finalizzato alla produzione di pizzi e merletti ricamati, solitamente per scopi caritatevoli. Certamente le attività di Holmes e Watson possono essere descritte come "socialmente utili", e di conseguenza risulta appropriato l'uso del termine nella sua accezione americana. C'è anche un'altra accezione, sempre americana, della parola "bee" che risulta appropriata: quella legata al concetto di "esame", "verifica", nella frase "spelling bee" relativa al concetto di test ortografico (1). L'attività di Holmes e Watson è certamente posta a frequenti verifiche, e questo è proprio ciò che accade quando essi tentano di persuadere il Prof. Presbury, esaminatore di professione, che essi sono accorsi in suo aiuto.

Non pare esistere, invece, alcuna relazione tra l'altro significato che gli americani danno alla parola "excelsior" ed il mondo holmesiano; si indicano, infatti, con detta parola i trucioli per imballaggio. E' inoltre opportuno trattenersi dal suggerire l'esistenza di una connessione tra il "bee" del motto proposto da Holmes e la "B" presente nell'indirizzo postale 221B Baker Street. In effetti le "Bs" sono divenute importanti, per Holmes, sotto un altro aspetto, solo quando egli si è trasferito da Baker Street (2). Ma anche in questo caso c'è da notare come possano commettersi alcuni errori.

Nella prefazione scritta dal dottor Watson per la raccolta dei casi nota col titolo "L'ultimo saluto", si accenna all'avvenuto ritiro di Holmes, ed afferma "["] egli, per molti anni, visse in una piccola fattoria tra le colline, a cinque miglia da Eastbourne, dividendo il suo tempo tra la filosofia e l'agricoltura". Ma noi sappiamo che una delle sue principali occupazioni di Holmes era lo studio delle api, e quindi Watson ha commesso un errore nel chiamare "agricoltura" quella che in realtà si chiama "apicoltura". Il che ci costringe ad ammettere che Watson non è sempre stato l'excelsior che avrebbe dovuto essere.