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Nel segno di Sherlock Holmes
Indagini da Collezione

Empoli, 31 ottobre - 3 novembre 2013

Il nostro General Annual Meeting torna in Toscana dopo sei anni, anche se non erano mancati in questo intervallo di tempo alcuni appuntamenti in questa bella regione, come la re-inaugurazione del busto di Holmes a Sesto Fiorentino nel 2011 o la notte bianca a Pistoia del giugno scorso. Questa volta siamo ospiti della bella città di Empoli, patria del collezionismo grazie alla presenza del nostro past president Gabriele Mazzoni; il suo patrimonio di oggetti holmesiani ha infatti rappresentato il fulcro della manifestazione. Il tema, non a caso, verteva proprio sul collezionismo, in tutti i suoi aspetti: il collezionismo holmesiano, il collezionismo all'interno del Canone o anche il collezionismo in generale, e abbiamo avuto interventi che hanno riguardato ognuno di questi aspetti. Il programma della manifestazione si presentava ricco di eventi e di iniziative particolari.
Giovedì 31 ottobre. Abbiamo aperto la manifestazione con una mattina dedicata alle scuole superiori di Empoli. Numerosi studenti hanno affollato la sala della Biblioteca Comunale "Renato Fucini" presso il Convento degli Agostiniani, tanto che molti hanno dovuto accontentarsi di posti in piedi. Dopo il saluto iniziale dell'Assessore alla Cultura del Comune di Empoli, Eleonora Caponi, il presidente di Usih Michele Lopez ha presentato le linee generali del meeting e le ragioni del coinvolgimento delle scuole, facendo poi seguire una relazione sui dieci falsi miti e leggende urbane su Sherlock Holmes, già presentata a Pistoia e qui opportunamente riveduta e aggiornata. Poi è toccato a Gabriele Mazzoni spiegare il piano tematico delle mostre allestite e degli eventi previsti.
Subito dopo, i ragazzi del Liceo Virgilio di Empoli, coordinati dalla professoressa Silvia Bagnoli, hanno presentato una serie di brevi sketch a tema holmesiano, iniziando con una versione dello "Sherlock Barman" di Stefano Benni, per poi passare a una divertente scenetta (recitata in inglese) su un gruppo di ragazze di un collegio femminile tra le quali due appassionate sherlockiane che si divertono a interpretare il ruolo del grande detective e del dottor Watson, almeno finché l'apparente omicidio della loro insegnante (che si chiama, guarda caso, Mrs. Hudson) non le porrà di fronte ad un vero mistero. Per finire, i ragazzi hanno messo in scena due divertenti parodie basate su testi degli anni '30 che vedono il grande detective scontrarsi con il temibile criminale Fracas. Un ottimo lavoro, considerato il breve tempo che i partecipanti hanno avuto a disposizione per le prove.
manifesto del convegno Nel pomeriggio alle 18 abbiamo tenuto l'apertura ufficiale del nostro meeting, con la lectio magistralis del nostro past president Enrico Solito, che ci ha illustrato le sua teorie sul percorso che Sherlock Holmes dovette fare nel lasciare il Tibet e che quasi certamente lo portò a passare per l'Afghanistan. Enrico ci ha parlato anche delle sue esperienze in quel martoriato paese come medico volontario per Emergency: purtroppo a distanza di oltre centotrent'anni, la guerra continua a fare le sue vittime come all'epoca delle sfortunate esperienze militari del dottor Watson. A questo proposito, il CCH ha organizzato durante il meeting una raccolta fondi intitolando l'iniziativa "Elementare, Watson!" sono stati raccolti (coincidenza!) 221 € in tre giorni.
Gabriele Mazzoni ha poi presentato uno schema generale delle attività e dell'organizzazione del convegno, inclusa la splendida mostra di opere d'arte a tema holmesiano che era allestita proprio nella sala dove si svolgeva l'incontro, e un gioco a premi da lui organizzato con l'ausilio di magnifiche tegole decorate a tema holmesiano con la tecnica del decoupage dall'artista Maria Teresa Beccaria di Imperia, proponendo di tentare di indovinare a quale storia Canonica si riferisse ogni decorazione. Ci siamo poi rilassati scambiando quattro chiacchiere tra amici di vecchia data e new entries con un cocktail nel magnifico chiostro della Biblioteca.
Dopo cena, ci siamo ritrovati nella sala per un dibattito con annesse proiezioni sul cinema holmesiano. Il punto di partenza è stato la visione di parte della pellicola Sherlock Holmes del 1922, con John Barrymore, che ha dato il via a un interessantissimo scambio di opinioni, non solo nel merito del film stesso, ma più in generale sulle licenze che i vari adattamenti holmesiani cinematografici si sono prese nel tempo, e sul perché alcune hanno finito per essere considerate come classici e assumere dignità quasi-canonica. Ci siamo poi fatti due risate con una parodia, anche questa un classico, a cartoni animati con Duffy Duck/Holmes e Taddeo/Watson, e per finire abbiamo visto e chiacchierato su una puntata della serie animata di Pagot/Miyazaki.
Venerdì 1 novembre. La mattinata di venerdì è stata dedicata alle relazioni. L'onore di aprire le danze è toccato a Marco Grassi, che ha presentato il risultato dei suoi studi sul lavoro di produzione degli sceneggiati Rai su Holmes girati nel 1967 e andati in onda nel 1968, con Nando Gazzolo nella parte del detective. La ricostruzione maniacale dei set di ripresa, delle location inglesi e delle tecniche adottate è stato un esempio di ricerca di alto livello, che potrete leggere a tempo debito sulle pagine dello Strand. Elisa Burla ha poi presentato il suo lavoro che riassumeva parte della sua tesi di laurea sull'uso della figura di Sherlock Holmes nella pubblciità, da tempi remoti fino al giorno d'oggi: un altro intervento che ha interessato moltissimo la platea. Roberto Vianello ha intrattenuto tutti con un'analisi del trasporto pubblico londinese all'epoca delle avventure dei nostri amici, con la descrizione del tipo di carrozze, omnibus, treni e metropolitane che scorrazzavano per la città allora più popolosa del mondo, concludendo anche con un accenno all'aspetto collezionistico dei modellini di questi veicoli. Dopo il coffee break, Michele Lopez ha tratteggiato la figura di Sir Hans Sloane, cui si accenna in 3GAR, illustrando l'enorme eredità culturale derivata dalla sua passione collezionistica e inquadrando nella giusta prospettiva le ambizioni del signor Nathan Garrideb. A seguire, la professoressa Gigliola Sacerdoti Mariani dell'Università di Firenze, gradita ospite nonché neo-socia, ha presentato la sua relazione sulle citazioni letterarie disseminate nel Canone, concentrandosi in particolare sul parallelo tra il rapporto Holmes-Watson e quello tra Samuel Johnson e il suo biografo James Boswell.
Dopo la pausa pranzo, i ragazzi del Liceo Virgilio coordinati dalla professoressa Silvia Bagnoli (da noi nominata socia onoraria in rappresentanza dell'intera iniziativa) hanno ripetuto le loro performances del giorno prima, a beneficio di tutti i partecipanti al meeting che non erano presenti il giovedì mattina. Abbiamo avuto occasione di ammirare ancora di più (dato il pubblico meno numeroso e più tranquillo) la bravura degli attori, che si sono ampiamente meritati gli applausi finali.
Marco Grassi e Deana Posru hanno poi parlato della mostra, illustrando alcuni dei pezzi più interessanti che adornavano le bacheche della sala e parlando delle difficoltà incontrate, come disegnatori, nell'approccio alla raffigurazione di figure così universalmente note e già interpretate quali Holmes e Watson. Molto ammirati sono stati, oltre ai loro disegni, i dipinti a olio della nostra socia Marilena Duca (già autrice della copertina dell'ultima Sherlock Magazine dell'amico Luigi Pachì).
Il professor Valerio Viviani, dell'Università della Tuscia, ha poi parlato della poetica del collezionista, di quel mini-universo creato dalla passione collezionistica su scala più piccola, in uno spazio confinato. La giornata di lavori si è chiusa in maniera spettacolare con la tavola rotonda nel corso della quale Carlo Eugenio Casini, Stefano Guerra, Enrico Solito e Giusy Tartarelli hanno ricostruito la storia del ritrovamento della salma di Ugo Foscolo e del possibile coinvolgimento di Sherlock Holmes nelle ricerche (vedi articolo pubblicato sullo Strand n. 3 del 1997 e disponibile in questa pagina). Si è in particolare discusso dell'autenticità o meno della famosa lettera ritrovata a Villa Targioni Tozzetti e scritta dal Senatore Bargoni, nella quale si parlava di un giovane inglese che avrebbe aiutato il Senatore nelle indagini. Il dibattito è stato ricco di colpi di scena per i quali vi rimandiamo ad un prossimo resoconto sullo Strand, e ha suscitato interesse non solo nella platea holmesiana, ma anche sulla stampa locale (vedi più avanti la rassegna stampa).
Ci siamo poi spostati al Teatro Shalom, dove il Gruppo Teatro Shalom ha aperto la propria stagione teatrale con la prima della commedia Sherlock Holmes. Lo strano caso di Miss Alice Faulkner, scritta da William Gillette e Arthur Conan Doyle, in base al testo tradotto da Alessandro Gebbia e Monica Meloni e da noi pubblicato nel n. 5 della nostra collana Studies in Scarlet. Dopo una cena a buffet servita nel foyer del teatro, Stefano Guerra ha parlato della storia del teatro holmesiano e dei vari attori e registi che hanno portato l'investigatore sulle scene, mentre Gabriele Mazzoni ha poi fatto da cicerone alla grandissima mostra di oggettistica relativa al teatro che era ospitata nel foyer stesso, mostrando pezzi rari quali foto di scena, locandine originali, programmi autografati e una quantità di altri oggetti interessantissimi. Abbiamo poi assistito alla rappresentazione della commedia, nella quale Paolo Zondadelli, il regista, si è riservato anche il ruolo di Sherlock Holmes (un Holmes molto mycroftiano, per certi versi) mentre Angiolo Giaccio ha interpretato il ruolo del dottor Watson e Sandro Billeri è stato un professor Moriarty molto sinistro e inquietante. Ottime le scene ed i costumi, per i quali la compagnia ha potuto del resto valersi dell'esperta consulenza del nostro Gabriele. La scelta dell'assoluta fedeltà al testo originale ha restituito il sapore delle rappresentazioni di inizio XX secolo, e il numeroso pubblico ha applaudito convinto. Siamo andati a dormire molto stanchi ma contenti per una giornata holmesiana estremamente soddisfacente.
Sabato 2 novembre. La mattinata è iniziata con la visita alla sede delle Poste, dove nell'atrio superiore era stata allestita la mostra di filatelia holmesiana, sempre con pezzi della collezione di Gabriele Mazzoni, e dove francobollo Moriarty era possibile affrancare e spedire lettere e cartoline con il timbro emesso da Poste Italiane per l'occasione, disegnato dal nostro Marco Grassi. In più, noi abbiamo realizzato una nostra busta "primo giorno" , sempre con disegno di Marco Grassi, in una speciale serie limitata da 221 + 1 pezzi (il "221B"). Un buon numero sono state acquistate o spedite ai nostri amici in giro per il mondo, ma ci sono ancora esemplari disponibili in vendita per i soci e gli appassionati filatelici; potete contattare il nostro segretario Roberto Vianello per le modalità di pagamento e spedizione. La mattinata filatelica è stata molto interessante e dobbiamo ringraziare la disponibilità delle Poste, nonché del Circolo Filatelico Empolese, senza il supporto del quale non sarebbe stato possibile realizzare l'annullo speciale.
Ci siamo poi spostati presso il Museo del Vetro, dove era allestita la mostra dei pezzi più pregiati della collezione Mazzoni: tra prime edizioni, lettere autografe, foto originali e altri esemplari rarissimi, le vetrine rappresentavano il paradiso degli appassionati holmesiani. Molto bella anche la sede, in un edificio antico un tempo sede di quelle fabbriche di vetro che rappresentavano un pezzo importante dell'economia della città.
Dopo la doverosa visita completa e la pausa per il pranzo, abbiamo ripreso nel pomeriggio con le relazioni. Alessandra Calanchi ha presentato le attività del nostro Comitato Culturale Holmesiano e il bilancio del primo anno di lavoro. Assente purtroppo Gianfranco Sherwood, è toccato a Deana Posru presentare il romanzo apocrifo (di prossima pubblicazione) ideato dai due nostri soci, con la sua ambientazione tra Londra e Trieste. A seguire, Stefano Guerra ha onorato la sua recente nomina tra i BSI con il titolo di "Conte Negretto Sylvius" presentando uno studio basato proprio su MAZA, con un tentativo di identificazione del Diamante della Corona e accenni alle importanti collezioni di gioielli dalle quali poteva provenire. Abbiamo chiuso la giornata convegnistica con l'intervento di Luca Sartori, il quale ha tratto spunto dal suo racconto apocrifo "Sherlock Holmes e l'ultimo preraffaellita" per discutere delle preferenze e del talento di Holmes in fatto di arte. Abbiamo quindi concluso i lavori premiando i vincitori del quiz e tributando il giusto riconoscimento al grande lavoro svolto da Gabriele Mazzoni per l'organizzazione di questo magnifico evento.
Prima di cena si è tenuta la nostra assemblea annuale, il cui verbale è già stato inviato per posta elettronica ai soci. Poi ci siamo spostati verso il Ristorante Sant'Andrea dove era prevista la cena sociale di Usih. Qui ci siamo rilassati e gratificati con un menù a tema holmesiano che prevedeva diverse specialità toscane, in omaggio al soggiorno del Maestro da queste parti... dopo il dolce la serata è stata allietata da un altro tipo di omaggio: quello alle origini irlandesi dell'Agente Letterario, con la musica tradizionale dell'Isola di Smeraldo suonata dal gruppo Arcambold. La performance è stata davvero notevole e abbiamo applaudito a lungo e convinti. Una magnifica conclusione di un riuscitissimo convegno.
I nostri doverosi ringraziamenti vanno al direttore Carlo Ghilli ed a tutto il personale della Biblioteca Renato Fucini; agli assessori Eleonora Caponi e Arianna Poggi del Comune di Empoli; agli alunni, al preside Alessandro Marinelli ed alla professoressa Silvia Bagnoli del Liceo Virgilio; alla Presidenza, alla Compagnia ed al regista Paolo Zondadelli del teatro Shalom; al Presidente Alessandro Papanti e al dottor Giovanni Guerri del Circolo Filatelico Empolese; al direttore del Museo del Vetro dottoressa Stefania Terreni; ai titolari e al personale del Bar "Il Caffè" e del Ristorante Sant'Andrea; al prof. Piero Zannelli ed al suo Gruppo Arcambold; a tutta la famiglia Mazzoni, per il loro sostegno e collaborazione; e infine a tutti i soci che hanno fatto la loro parte in tutti quei piccoli ma indispensabili compiti che garantiscono il successo di questo tipo di manifestazioni.
Long live Usih... and Happy collecting!