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La vita e le avventure di Sherlock Holmes

Versione Conan-Doyliana ortodossa

Secondo questa curiosa, ma diffusa, versione Arthur Conan Doyle esistette davvero, e creò i personaggi immaginari di Sherlock Holmes e John Watson...

Nato nel 1859 avrebbe studiato medicina all'università di Edimburgo: si sarebbe ispirato al suo insegnante di medicina legale, il Prof. Bell, per ideare poi Holmes, scrivendo nella vana attesa di clienti nel suo studio.

Dopo l'iniziale insuccesso, con l'esplosione in tutto il mondo della notorietà di Holmes, iniziò ad odiare il suo personaggio, ritenendo di essere un grande scrittore limitato dalla sua stessa creatura. Dopo una lettera alla madre in cui scriveva "Ucciderò Sherlock Holmes" fece un lungo viaggio in Svizzera per decidere il giusto scenario. A questo punto avrebbe scritto "Il problema finale", pubblicato nel 1893, in cui Holmes scompare nelle cascate del Reichenbach, avvinghiato al suo mortale nemico, Moriarty. Ma in seguito alle pressioni dell'editore e sopratutto alle proteste vigorose del pubblico si sarebbe deciso a farlo ricomparire (La casa vuota): Holmes non era morto, ma si era nascosto.
Da allora Doyle avrebbe continuato a scrivere di Holmes, odiandolo cordialmente, alternando libri di altro genere.

Personaggio eclettico e stravagante, sarebbe stato lui il giudice che sostenne Dorando Petri alle olimpiadi di Londra e forse l'autore della beffa di Piltdown.

Divenuto baronetto per i suoi reportage della guerra boera, passò gli ultimi anni interessandosi di spiritismo, su cui scrisse ulteriori romanzi.

La morte sarebbe avvenuta nel 1930 nella sua casa di Crowborough.

Versione fondamendalista Sherlockiana

È Conan Doyle ad essere un personaggio immaginario: più esattamente, lo pseudonimo con cui il Dr. Watson firmava i suoi scritti. Di conseguenza tutto quanto appare nei 4 romanzi e 56 racconti (Il Canone) è vero.

1854, 6 Gennaio - nascita di Holmes

1870-1881 - primi casi affrontati da Holmes, ancora senza il suo celebre compagno.

1881 - Holmes incontra Watson, di ritorno dall'Afghanistan. I due si installano a Baker Street e Holmes diventa celebre.

1891 - Holmes cade nelle cascate di Reichenbach in Svizzera, in un mortale duello col genio del male, il Professor Moriarty. Tutti lo credono morto.

1894 - Holmes ricompare dopo un lungo viaggio in incognito, eseguito per nascondere le sue tracce. Tra l'altro, è passato da Firenze.

1894-1903 - Gli anni d'oro di Holmes che, quasi sempre accompagnato da Watson, risolve casi su casi. Viene spesso consultato all'estero ed è considerato la massima autorità mondiale nel suo campo.

1904 - Sherlock Holmes si ritira, ormai pago dei successi, in un cottage del Sussex, ove intraprende con soddisfazione la professione di apicultore.

1912-1914 - Holmes ritorna sulla scena, sotto il falso nome di Altamont, per conto dell'Intelligence Service: inganna l'ambasciatore tedesco con false informazioni, determinanti per la guerra imminente.

Non è nota la data di morte di Holmes. Alcuni studiosi, ricordando i suoi lunghi studi di chimica moderna e alchimia medievale, avanzano l'ipotesi che egli sia ancora vivo.

A tutt'oggi nessuna delle due teorie appare scientificamente provata. Facciamo tuttavia presente:

  • che ancor oggi moltissime persone ogni mese scrivono all'indirizzo di Baker Street 221B. Ad ognuno viene risposto da un solerte impiegato, su carta intestata, che purtroppo Mr. Holmes si è ritirato e non può occuparsi della questione, ma che sta bene e manda i suoi migliori saluti.
  • che la città di Londra è piena di targhe che commemorano l'incontro di Holmes e Watson, o i luoghi delle loro avventure. Nella stazione del metrò di Baker Street c'è il ritratto dell'investigatore in piastrelle: esistono i pub Holmes e perfino l'hotel teatro di una scena in un romanzo è divenuto Hotel Baskerville. Circa 1/3 dei londinesi, secondo un sondaggio, crede all'esistenza di Holmes.
  • che centinaia di circoli di appassionati prosperano in tutto il mondo.

Tutto ciò ci sembra francamente inconciliabile con la prima ipotesi e fino a prova contraria ci sentiamo autorizzati a dichiararci decisi sostenitori, come ogni persona di buon senso, dell'ipotesi fondamentalista sherlockiana.