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Dai Sussex Downs a Porto Venere
Il mare nelle avventure di Sherlock Holmes

Porto Venere, 21 -23 novembre 2014

Il nostro Annual General Meeting si sposta per la prima volta in Liguria, nella splendida cittadina di Porto Venere. Per l'occasione, trovandoci in una località marina, il tema del convegno è stato quello dei riferimenti al mare e ai marinai nel Canone, anche se non abbiamo disdegnato digressioni su altri argomenti.
Purtroppo una serie di circostanze sfortunate tra le quali non ultima la tragica alluvione che ha colpito la Liguria pochi giorni prima del convegno hanno impedito la partecipazione a molti soci. Anche a loro dedichiamo questo resoconto.

Venerdì 21 novembre.
Con il solito ritardo da Irregolari abbiamo aperto ufficialmente il nostro meeting nel pomeriggio di venerdì nella sala del Centro di Educazione Ambientale di Porto Venere, situata in cima a una serie di rampe di scale che hanno messo a dura prova le gambe dei partecipanti, ma che ci ha ripagato con una visuale mozzafiato dello splendido panorama di tutta la baia di Porto Venere. Dopo il saluto del consigliere Emilio di Pelino in rappresentanza dell'amministrazione comunale, la conferenza introduttiva è stata affidata a una coppia di past president: Stefano Guerra ed Enrico Solito, che ci hanno presentato le loro ricerche sulla "febbre cerebrale" citata spesso e volentieri nel Canone, ma che non trova riscontri nella letteratura medica dei contemporanei di Watson e Holmes. Enrico e Stefano hanno assolto Watson dall'accusa di scarsa precisione, facendo notare che i riferimenti a questa generica e romanzesca patologia non sono mai opera del buon dottore, ma sempre di altri personaggi.
All'interessantissima relazione ha fatto seguito la lettura recitata di una commedia di Enrico Solito, "Delitto a teatro". Una piéce con toni umoristici che ha dato grande divertimento sia al cast sia al pubblico; Stefano Guerra è stato ancora una volta un Holmes autorevole e perfettamente nella parte, Roberto Vianello un perspicace Watson, mentre Michele Lopez Locandina convegno ha interpretato un Lestrade come al solito in alto mare rispetto alle complicazioni del caso. Brillanti gli interpreti dei sospetti: Marco Grassi ha dato vita al vanesio attore Alfred Carmelben, Gabriele Mazzoni si è calato nel ruolo del toscanaccio trapiantato a Londra Frank Kafons, Brigitte Latella è stata perfetta nella parte dell'attrice oca Valery Marins, e non da meno è stata Elena Franzon nei panni della diva russa Olga Strogoff. Il pubblico ha apprezzato, pur se pochi hanno saputo districarsi tra le false piste dell'enigma comprendente diversi ingegnosi alibi.
Dopo la pausa per una buona cena in allegra compagnia, ci siamo ritrovati per la proiezione di alcuni filmati; dapprima un cartone animato in francese con protagonisti Sherlock Holmes e Lucky Luke nel vecchio West alle prese con la famiglia Dalton, e in seguito alcuni spezzoni della ripresa filmata della commedia Sherlock Holmes di William Gillette rappresentata lo scorso anno a Empoli e alla quale avevamo assistito. Ci siamo poi salutati dandoci appuntamento per la mattina seguente.
Sabato 22 novembre.
L'apertura della giornata ha visto ancora una volta protagonista Stefano Guerra, che (in assenza di Carlo Eugenio Casini, che ci ha raggiunti in seguito) ha presentato la sua relazione sui nodi marinari nel Canone, esaminando nel dettaglio le varie occasioni in cui Holmes ha a che fare con corde, cime e legacci vari e quale background poteva avere il detective per poter riconoscere a colpo d'occhio nodi quali quello sul pacchetto di CARD o nel cordone di ABBE. Perfettamente in carattere è stato l'intervento seguente di Roberto Vianello, il quale ha illustrato la storia della Coppa America e ricostruito l'organizzazione delle sfide inglesi ai detentori americani, concentrandosi in particolar modo su quelle di Sir Thomas Lipton che ebbero luogo negli anni della carriera professionale di Sherlock Holmes.
Dopo una breve pausa caffè, il professor Massimo Bacigalupo dell'Università di Genova ha presentato i risultati di una sua indagine legata a Porto Venere e a tre grandi letterati che l'hanno frequentata in tempi diversi: Robert Byron, Henry James ed Ezra Pound, ricostruendo con metodo "holmesiano" il mistero di una citazione legata alla famosa "Grotta Byron" ed alla lapide ivi apposta. Per concludere la mattinata, Michele Lopez ha parlato dei gusti letterari del dottor Watson con la citazione delle storie di argomento marinaro di William Clark Russell, che il dottore legge con gusto in FIVE.
Dopo il pranzo (eccellente) ci siamo ritrovati per proseguire i lavori. Assente giustificato Stefano Carnevali, abbiamo avuto una degna sostituta in Brigitte Latella, che ha presentato un suo studio sulle somiglianze estetico-iconografiche tra un classico film holmesiano, Piramide di Paura del 1985 (che, ricordiamo, vede un immaginario incontro tra Holmes e Watson nei loro anni di scuola) e la saga di Harry Potter. A seguire, Ambrose Scott ha presentato un progetto da lui covato da tempo e che ora inizia a muovere i primi passi concreti, un'antologia dei primi e più antichi apocrifi holmesiani tradotti in italiano. Il progetto è aperto alla collaborazione di tutti i soci che vogliano contribuire segnalando materiale oppure offrendosi come traduttori.
È stata poi la volta della tavola rotonda su "Come si scrive un apocrifo", con Alessandra Calanchi nelle vesti di coordinatrice e moderatrice di una folta pattuglia di apocrifisti holmesiani. Presenti in persona Cristina Pollastro, Enrico Solito, Patrizia Trinchero, Roberto Vianello e Marco Grassi, e con i contributi inviati per iscritto dagli assenti Luca Martinelli e Luca Sartori, il dibattito è stato vivo e interessante e ha toccato i vari aspetti dell'arte dell'apocrifo, dalle fonti di ispirazione allo stile di scrittura, per arrivare alle ragioni sul perché si sceglie di dedicarsi a questa particolare passione.
Al termine ha avuto luogo l'assemblea annuale di Uno Studio in Holmes. In seguito alla situazione che si è venuta a creare, dopo il dibattito l'assemblea ha votato per rinnovare il mandato dell'attuale presidente Michele Lopez, il quale ha accettato per farsi temporaneamente carico delle necessità dell'associazione. Si è discusso dell'organizzazione dei meeting per il 2015 e delle altre iniziative da portare avanti; i dettagli saranno descritti nel verbale che verrà spedito ai soci per e-mail.
Terminata l'assemblea, ci siamo spostati verso il vicinissimo Ristorante Trattoria Tre Torri, dove abbiamo gustato un'ottima cena in allegra compagnia. Il menu' è stato abbondante e ha ben rappresentato le specialità marinare della cittadina ligure. Siamo andati a dormire, dopo una proficua giornata di lavoro, decisamente soddisfatti.
Domenica 23 novembre.
Salutati a colazione alcuni partecipanti che dovevano ripartire presto, ci siamo dati appuntamento al molo per imbarcarci alla volta dell'isola della Palmaria, dove abbiamo potuto visitare l'antica fortezza Umberto I, oggi Fortezza del Mare, costruita alla fine del XIX secolo come postazione di artiglieria a difesa del Golfo di La Spezia. Oggi è adibita a centro congressi e ospita eventi particolari ma solo da aprile a ottobre per ragioni climatiche. Abbiamo potuto apprezzare qualche scorcio del bellissimo panorama naturale che l'isola offre, con la guida di Lara Sturlese dell'ente Parco Naturale Regionale di Porto Venere, che è stata nominata socia onoraria per la preziosa e gentile assistenza prestata nel corso del convegno. La mattinata è trascorsa piacevolmente in una bella giornata di sole, come potete vedere dalle foto. A conclusione del congresso, ancora un pranzo in allegra compagnia prima di salutarci e intraprendere il viaggio di ritorno verso le rispettive abitazioni.
È stato purtroppo un peccato che le numerose assenze ci abbiano impedito di poter rivedere alcuni vecchi amici, e la partecipazione del pubblico locale è stata molto limitata. Ciò nonostante, siamo stati bene in compagnia e abbiamo assistito a molte relazioni di buon livello, che potrete come al solito leggere in uno dei prossimi numeri dello Strand. Con l'augurio di ritrovarci a presto e Long live Usih!